Nel caso della signora novantenne, errore prescrittivo: andava attivata l’Adi
In riferimento all’articolo pubblicato sull’edizione odierna de La Nuova del Sud dal titolo “Negata la visita medica a un’ultranovantenne” ed in cui si parla di liste d’attesa dilatate e di impossibilità a prenotare una visita neurologica domiciliare per mancata calendarizzazione disponibile, interviene la Direzione strategica della Asp Basilicata spiegando e chiarendo la questione.
Innanzitutto, il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza Antonello Maraldo ha chiesto un’immediata verifica dell’apertura o meno delle agende ed ha avuto la conferma che le stesse sono aperte, anche se le prime disponibilità sono non a breve. Il DG ha chiesto al Cup Manager e Direttore Sanitario Luigi D’Angola di valutare nel merito il caso della paziente ultranovantenne con pregressa frattura al collo femore, trattata chirurgicamente e dimessa a domicilio dopo un passaggio in post-acuzie. Per lei il familiare che ha segnalato il fatto avrebbe voluto prenotare la visita neurologica domiciliare per ‘ausili in frattura collo femore’ con impegnativa effettuata dal Medico di Medicina Generale. Contattato il Cup, sarebbe stato inviato direttamente presso la sede Asp del Poliambulatorio Madre Teresa di Calcutta di Potenza. Quì avrebbe appreso della indisponibilità di date immediate per questo tipo di prestazione e di mancata calendarizzazione. A tal proposito, il Cup Manager conferma che “le agende per le visite domiciliari di Neurologia sono aperte e prenotabili da CUP anche se i tempi di attesa sono dilatati perché gravati dall’indisponibilità di personale medico nonostante le ripetute e continuative procedure messe in essere dall’azienda per reclutarne in numero adeguato, sia come specialisti ambulatoriali che come dirigenti medici strutturati”. Gli sforzi di Asp nel cercare di reperire professionalità mediche sono rilevabili e documentabili sia negli atti del Comitato Zonale relativamente alla pubblicazione infruttuosa di ore di specialistica sia nelle deliberazioni di pubblicazione di avvisi e concorsi per assunzioni a tempo determinato e/o indeterminato.
Quanto al caso specifico delle visite domiciliari di neurologia, la disponibilità attuale dei professionisti in forza all’azienda è limitata ad un solo neurologo che effettua visite domiciliari in orario aggiuntivo per due giorni a settimana nel distretto di Potenza ed in quello di Melfi per un complessivo di 6 visite a settimana. Tale disponibilità è rilevabile anche dal calendario configurato sulla piattaforma “Amico CUP”. E’ evidente che, in un siffatto contesto di criticità che attanaglia tutti i Sistemi Sanitari Regionali, l’offerta prestazionale può risentirne in termini di tempistiche congrue rispetto alle esigenze. E’ necessario precisare che, ad un’attenta verifica, la Asp specifica che “risulta una inappropiatezza prescrittiva atteso che, per ausili del tipo che necessita alla paziente, la prescrizione deve essere per visita fisiatrica e non già neurologica”. Questo significa che una tempestiva segnalazione del caso da parte del Medico di Medicina Generale all’ADI- Assistenza Domiciliare Integrata- avrebbe consentito da parte del sistema aziendale di Assistenza Domiciliare di fornire una risposta tempestiva ed appropriata alle esigenze esposte atteso che l’ADI, previa segnalazione da parte del medico ‘di famiglia’, provvede da tempo anche alla prescrizione di ausili per fratture di collo femore.
Quanto invece alle informazioni fornite da operatori CUP relativamente alla possibilità per l’utente di risolvere la problematica recandosi personalmente presso la sede ASP Madre Teresa di Calcutta si precisa che “i competenti uffici aziendali preposti alla gestione delle agende di prenotazione non hanno mai dato indicazioni di tale tenore né risultano inserite sulla piattaforma ‘note per l’operatore’ . Se ne deduce che quanto fornito come informazione all’utente è frutto di autonoma, non autorizzata ed erronea determinazione dell’operatore CUP”.
Nulla togliendo alla carenza di personale medico preposto, vale, purtuttavia, annotare che “le ridotte risorse in campo sono gravate da alte percentuali di richieste inappropriate di visita domiciliare, così come rilevato più volte con pazienti autonomi, pazienti trasportabili, o assenze a domicilio per vari motivi ivi comprese quelle dovute ad allontanamento del paziente per ferie insieme ai familiari”. Su questo versante i servizi Asp ed i prescrittori dovranno intraprendere un percorso di collaborazione che eviti errori come quelli occorsi nel caso concreto.
Eliana Positano- Giornalista, Portavoce Asp Basilicata